29 Mag L’EUROPA DELL’INNOVAZIONE AMBIENTALE
L’Unione Europea è stato uno dei primi attori a livello internazionale ad elaborare un piano sistematico per cercare di affrontare la sfida in atto, rinnovando così il suo ruolo di guida nella lotta globale contro i cambiamenti climatici.
Il Green Deal, o Patto Verde, è stato presentato dalla Commissione Europea l’11 dicembre 2019 e riassume quella che è la nuova strategia di crescita europea verso una transizione ecologica. Nei mesi scorsi le forze più conservatrici del mondo politico, industriale e agricolo hanno sferrato un pericoloso attacco concentrato, in particolare, sulla revisione della direttiva sulla performance energetica degli edifici, il regolamento per il ripristino della natura e la revisione della direttiva sulla qualità dell’aria.
È necessario mantenere un atteggiamento ambizioso anche ora che, come sulle case green, si vuole depotenziare o rallentare.
Le politiche europee per il clima e la transizione ecologica di questi anni rappresentano lo specchio fedele delle potenzialità dell’Unione Europea in campo internazionale e a vantaggio dei propri cittadini e cittadine, insieme tuttavia a incertezze, contraddizioni e pericolosi cambi di rotta. Uno stop and go continuo capace di disegnare scenari e indicare traguardi che pongono l’UE all’avanguardia nel mondo, che poi, ai primi passi concreti, vengono frenati, contraddetti e bloccati, irretiti dai veti incrociati. Un percorso a ostacoli condizionato dallo scontro tra due cordate in competizione: da un lato i fautori dell’accelerazione del cambiamento e dall’altro i difensori dello status quo, gli uni che spingono sull’innovazione dei sistemi di produzione e consumo, gli altri a sentinella degli interessi delle fonti fossili. Di fronte a questo quadro, le indicazioni su cosa fare si sanno e in parte sono già individuate dall’UE. Occorre “solo” applicarle e svilupparle con coerenza. Occorre impegnarsi a metterle in opera, per una transizione giusta, ovvero che ridia sicurezza sociale alla cittadinanza, e veloce, perché i tempi sono maturi (anzi, il tempo sta per scadere visto l’innalzamento delle temperature) per apportare modifiche sostanziali all’attuale modello industriale, specialmente nel campo della manifattura e dell’edilizia.
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