Ci manca l’aria: basta veleni!

Ci manca l’aria: basta veleni!

Ogni anno in Italia muoiono 60.000 persone a causa dell’inquinamento atmosferico.

Treviso, #Padova, #Venezia, #Rovigo, #Verona, #Vicenza, #Ferrara: sono solo alcune delle città italiane in cui l’aria supera con una frequenza insostenibile i limiti normativi sugli inquinanti atmosferici. Un problema strutturale, che ha radici profonde e che deve essere gestito a tutti i livelli istituzionali, a partire dal Governo centrale.
Nonostante gli sforzi eroici di alcunə sindacə e amministratrici e amministratori locali, (anche oggetto di iniziative corali importanti come il recente “patto per l’aria pulita” che ha visto tra i protagonisti il Sindaco di Bologna Matteo Lepore), serve infatti una strategia sistemica che agisca su più fronti (mobilità e trasporti, riscaldamento nell’edilizia residenziale e negli usi civici, industria, agricoltura e zootecnia…) con determinazione.

Malgrado questa urgenza conclamata, il Governo italiano ha mostrato una chiara volontà di introdurre eccezioni e condizioni per ritardare l’implementazione della nuova direttiva dell’Unione Europa che stringe i limiti di PM10 e di altri inquinanti.

🇪🇺 La nuova direttiva sulla Qualità dell’Aria doveva essere più ambiziosa. Nel quadro complessivo offre un’opportunità cruciale per agire con urgenza contro l’inquinamento atmosferico: introduce limiti più stringenti per gli inquinanti atmosferici.
Ma ha anche limiti su cui è importante continuare a lavorare.
Il primo risiede nel fatto che non sia ancora totalmente allineata alle raccomandazioni OMS del 2021. Con la nuova direttiva, infatti, i limiti per il PM10 passano da una media annua di 40 µg/m3 a 20 (mentre l’OMS raccomanda 15); per il PM2,5 da 25µg/m3 a 10 (per l’OMS dovrebbero essere 5) e per il biossido di azoto da 40 µg/m3 a 20 (secondo l’OMS dovrebbero essere la metà, 10).
Il secondo limite sono le deroghe, che danno maggiore tempo proprio per le aree più complesse, che avrebbero invece bisogno degli interventi più urgenti strutturati.

Possiamo fare la differenza in Europa e sui territori, adottando scelte e misure concrete per ridurre le emissioni e garantire un’aria più pulita per tutti. Occorre recepire al più presto la direttiva nella normativa nazionale. Occorre lavorare nelle città per permettere ai cittadini di muoversi e riscaldarsi a basso impatto e in modo sicuro e conveniente.

È ora di agire con determinazione per proteggere la salute di tutti noi, e assicurare un futuro più sano e sostenibile per tutti.

Non si può essere sani in un pianeta malato.

#EuropaCheCura

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